La festa del papà è una ricorrenza in onore di tutti i padri diffusa in tutto il mondo ma viene celebrata in diverse date.
Le origini della Festa del papà
Il 5 Luglio 1908, a Fairmont in West Virginia (Stati Uniti), viene festeggiata per la prima volta la figura del padre, presto la chiesa metodista locale. Nel 1909 però fu la signora Sonora Smart Dodd, ignara della tradizione di Fairmont, ha sollecitare la festa del papà, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma. La signora Dodd organizza, per la prima volta, il 19 Giugno 1910 a Spokane, Washington, i festeggiamenti per la festa del papà. Ella scelse il mese di giugno, perché suo padre, veterano della guerra di secessione americana, era nato proprio in quel mese.
In Italia
Inizialmente quindi la Festa del Papà ricorreva nel mese di giugno ma quando giunse in Italia si decise una data diversa per festeggiarla, il giorno di San Giuseppe. In principio era festa nazionale, ma in seguito è stata abrogata (1977).
In Italia e altri paesi di tradizione cattolica, la Festa del Papà si celebra, quindi, il 19 marzo, giorno di San Giuseppe.
Qualunque sia la data della ricorrenza, la Festa del Papà continua ad essere un’occasione per le famiglie, e in particolare per i bambini, di festeggiare i loro amati padri.
Tradizioni e usanze per la Festa del papà in Italia
Al 19 marzo, festa del papà, è associata una tipica manifestazione, quella dei falò, legata all’antico lavoro della campagna. La festa infatti precede di un giorno l’equinozio di primavera; i contadini bruciano i residui del raccolto sui campi per preparare il terreno alla nuova semina e allestiscono anche enormi cataste di legna lungo i margini delle piazze. Questa “purificazione” dei campi era di auspicio per un buon raccolto.
La festa del papà è caratterizzata da un dolce tipico della cucina italiana, le zeppole (frittelle di San Giuseppe). Questo piatto, pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il simbolo della Festa di San Giuseppe. Le zeppole derivano da un’antica tradizione risalente addirittura all’epoca romana. La leggenda narra che San Giuseppe, dopo la fuga in Egitto con Maria e Gesù, per poter mantenere la famiglia in terra straniera, dovette vendere frittelle; romani gli diedero per questo motivo il nome di “frittellaro”. A Roma le zeppole sono affiancate dai Bignè di San Giuseppe.
Abbiamo visto che a tavola per la festa del Papà non possono mancare le zeppole e i bignè di San Giuseppe ma la tradizione più bella è quella dei bambini che, in questo giorno speciale, donano dei piccoli regali al proprio papà, realizzati spesso con l’aiuto delle maestre o delle mamme.
Le differenze tra le zeppole e i bignè
I bignè di San Giuseppe sono un dolce tradizionale della cucina romana, simbolo della Festa di San Giuseppe; sono dei bignè farciti alla crema pasticcera.
Le zeppole sono un dolce tipico della pasticceria italiana, preparato con modalità leggermente diverse da regione a regione. Nell’Italia centro-meridionale è una frittella tipica della Festa di San Giuseppe mentre in altre zone è invece un dolce tipico del Carnevale.
La ricetta originale per entrambi i dolci era fritta ma con il tempo oggi troviamo anche la versione al forno (più leggera!).
La differenza nella forma: i bignè sono prevalentemente ovali mentre le zeppole hanno una forma a ciambella rigata.
Entrambi i dolci hanno la crema ma i bignè la contengono al suo interno mentre nella zeppole viene messa nella parte superiore della ciambella. La crema di quest’ultima ha quindi una consistenza più densa. Infine nella zeppola troviamo a guarnire l’amarena mentre sui bignè abbiamo solo lo zucchero a velo.